Il Grand Tour, viaggio culturale ed educativo intrapreso dalle élite europee tra il XVI e il XIX secolo, ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità culturale europea. Questo fenomeno, che aveva come meta privilegiata l’Italia, si trasformò progressivamente con l’ascesa della borghesia, evolvendo verso forme di turismo più moderne. William Barnard Clarke (1806–1865), architetto e antiquario inglese, compì un Grand Tour tra il 1838 e il 1840, attraversando Francia e Italia. Fino al 2020, la sua esperienza era poco documentata, ma la riscoperta di 39 disegni ha offerto nuove prospettive sul suo viaggio. Le sue raffigurazioni, incentrate su siti architettonici e archeologici, forniscono testimonianze visive preziose, come nel caso della città romana di Veleia. Clarke, membro attivo della Society for the Diffusion of Useful Knowledge, contribuì in modo significativo alla cartografia e agli studi architettonici, con l’obiettivo di diffondere il sapere oltre i circoli accademici. Il suo rapporto con i reperti antichistici si estese anche oltre i suoi viaggi, come testimonia la sua militanza tra le fila dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica di Roma. Il suo viaggio segna la transizione dal Grand Tour aristocratico a un approccio più strutturato e scientifico allo studio del patrimonio culturale, evidenziando il suo ruolo di documentarista e promotore di una conoscenza più accessibile delle antichità europee.

This article explores the representations of imperial and non-imperial women on tokens created in Rome and Ostia, exploring what these objects reveal about imperial ideology, local culture and female euergetism. After a brief introduction to tokens as a source, the analysis begins with a discussion of the representations of imperial female family members on both bronze and lead. The representation of imperial women on tokens, which is largely a phenomenon of the first century AD, forms an important precursor, alongside provincial coinage, to the eventual appearance of women on Roman imperial coinage. Similarities and differences between coin and token representations are explored, as is the question of agency; several of these tokens were issued on behalf of the emperor or a male magistrate. The article then moves on to examine the tokens issued by other women in Rome; an appendix lists the known names of these individuals. The evidence suggests tokens were issued in connection with female-sponsored benefactions by different societal groups, although women might also be shown as participants of events on tokens issued by others. The imagery chosen for female-issued tokens is explored; there does not appear to be any gendering of imagery in this class of object. The article concludes by highlighting the relative frequency of women on Roman lead tokens when compared with provincial coinage or the tokens of other regions.

Il presente articolo prende in esame tre iscrizioni sepolcrali custodite presso la biblioteca della British School at Rome (BSR) e, fino ad oggi, rimaste inedite. Si propone, pertanto, una trascrizione, accompagnata da un commento e dall’analisi stilistica delle tre lastrine di colombario, nell’attesa che le iscrizioni vengano registrate, fra gli altri, nell’Epigraphic Database Roma. Una delle epigrafi è un componimento metrico che commemora la sepoltura comune di due coniugi, di cui ci perviene solo il nome del marito, Quirino. Il testo metrico articola numerosi topoi della poesia funeraria romana e suggerisce interessanti considerazioni sul processo di componimento e consumo poetico in ambito epigrafico. Le ulteriori tabelle di colombario, che presentano ancora i fori di fissaggio, ricordano la morte prematura di due bambini, Clado e Cyclas. Riportando alla luce questi importanti documenti, l’articolo si propone di fornire utili informazioni relative alla collezione epigrafica della BSR e di contribuire alla conoscenza del materiale epigrafico lato sensu.